
Il bell'Antonio
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Claudio Carini
A proposito di questo titolo
Il bell'Antonio di Vitaliano Brancati (Pachino, 24 luglio 1907 - Torino, 25 settembre 1954) è un romanzo che, dietro il velo di una vicenda personale e intima, svela il volto ipocrita e maschilista della società siciliana degli anni Trenta. Antonio Magnano, definito "il più bello dei siciliani," è il simbolo perfetto di una virilità ostentata e celebrata in un contesto dove l’apparenza è tutto. Tuttavia, questa bellezza straordinaria nasconde un segreto che finirà per travolgere non solo lui, ma anche la sua famiglia e la sua comunità: Antonio è impotente.
In una società che misura il valore dell’uomo attraverso la sua potenza sessuale e il dominio sulla donna, l’impotenza di Antonio non è solo una tragedia privata, ma un’offesa intollerabile al codice d’onore maschile. La scoperta della sua condizione, avvenuta dopo l’annullamento del matrimonio con Barbara Puglisi, scatena un’esplosione di pettegolezzi, accuse e umiliazioni che lo relegano al ruolo di vittima predestinata.
Il romanzo, tuttavia, non si limita a esplorare il dramma personale del protagonista, ma lo inserisce in una cornice più ampia di riflessione filosofica e sociale. Attraverso il personaggio di Ermenegildo, Brancati affida al lettore una meditazione profonda sul senso della vita e sul peso delle aspettative sociali che schiacciano l’individuo. Allo stesso modo, Edoardo, cugino di Antonio, interpreta il tumulto della guerra e la delusione della liberazione: i bombardamenti alleati e il crollo del fascismo, infatti, non portano la libertà sperata, ma una nuova forma di tirannide morale e politica, gettando un’ombra ancora più scura sul futuro.
Il tema dell’impotenza maschile, trattato qui forse per la prima volta nella narrativa italiana con una tale centralità e complessità, diventa la metafora delle contraddizioni di una società ossessionata dall’apparenza e prigioniera delle sue stesse ipocrisie. Attraverso la tragedia di Antonio, Brancati dipinge un ritratto amaro e lucido dell’Italia fascista e della Sicilia del tempo, dove il dominio maschile, anziché rappresentare una posizione di forza, genera fragilità e rovina.
Cosa pensano gli ascoltatori di Il bell'Antonio
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Generale
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Lettura
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Storia
- Federico S.
- 04/03/2025
Non male
Si ascolta volentieri anche se ,a mio parere, ci sono parti un po' lente e dialoghi volutamente ripetitivi. Sarebbe stato meglio letto da un siciliano ,ma nel complesso non disturba .
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Generale
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Lettura
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Storia
- Cri
- 11/02/2025
Inaspettato
Non conoscevo né romanzo né autore.
Mi è piaciuto molto.
Buona anche la lettura, anche se avrei preferito un accento siciliano.
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Generale
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Lettura
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Storia
- MG C
- 23/04/2025
Tematica particolare
Un po’ ridondante, ma visto il periodo in cui è scritto ci sta, è comunque un romanzo atipico trattando un tema così particolare per la letteratura dell’epoca. La voce di Carini, che ben si adatta ai classici, è tuttavia sempre “tromboneggiante”, perciò se può funzionare coi personaggi di una certa età, mal si adatta ai giovani. Eppoi forse una leggera cadenza siciliana avrebbe aggiunto un qualcosa in più all’audio libro.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Nicoletta Lelli
- 16/06/2025
L'ossessione della virilità
Psicodramma in cui si confronta il dolore del protagonista per la propria impotenza e il dolore del padre per l'umiliazione che suscita in lui il problema del figlio. Il padre stenta a riconoscere la situazione che diventa il chiodo fisso della sua esistenza. Sì salvano lo zio e qualche amico che mostrano sincera comprensione per Antonio. Lettore superlativo.
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