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Un'estate col fazzoletto da pionieri

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Un'estate col fazzoletto da pionieri

Di: Elena Malisova, Katerina Silvanova
Letto da: Chiara Leoncini
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A proposito di questo titolo

È l'estate del 1986 – una delle ultime per la gloriosa Unione Sovietica – quando Jura, sedici anni, arriva alla colonia per pionieri della Rondine. Ancora non sa che quelle settimane passate a giocare e nuotare nel fiume lo cambieranno per sempre. Non sa che, per la prima volta in vita sua, sta per innamorarsi: Volodja è l'educatore del suo reparto, di pochi anni più grande, e ricambia il sentimento di Jura. I due ragazzi scoprono nuove emozioni ed esplorano la propria sessualità, ma non osano portare avanti il rapporto: nell'Urss dal "radioso avvenire", infatti, le relazioni omosessuali sono punite con il carcere. Jura e Volodja decidono quindi di seppellire, letteralmente, il loro amore, affidandone il ricordo a una capsula del tempo che interrano nel suolo del campeggio prima di separarsi. Vent'anni dopo molte cose sono cambiate nella vita di Jura: il regime comunista è caduto, lui se ne è andato a vivere in Germania, ma non ha mai dimenticato quell'estate passata con il fazzoletto da pioniere al collo. Non ha mai dimenticato Volodja. E ora è tornato al campo della Rondine – ormai in rovina e abbandonato – per scoprire cosa sia rimasto di quel luogo in cui aveva lasciato ben più di metà del suo cuore, e di quel tempo felice. E forse riuscirà a sapere anche cosa sia successo al suo vecchio educatore. La persona più importante della sua vita.

©2024 Mondadori (P)2023 Mondadori
Letteratura e narrativa

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Cosa pensano gli ascoltatori di Un'estate col fazzoletto da pionieri

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Lettura
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Storia
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lettura piacevole

Letto molto bene, a volte piacevolmente recitato. Più per giovani che per adulti ma scritto bene va via scorrevole.

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Bellissimo

Bel libro molto romantico. La lettrice è straordinaria ti fa vivere il momento e le emozioni

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Commovente e coinvolgente

Storia bellissima, molto intima, i personaggi vi faranno innamorare. E letta magistralmente. Assolutamente da ascoltare.

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Struggente

Sembra davvero di leggere le memorie di qualcuno per quanta cura nei dettagli le autrici hanno messo nella storia.
Offre uno spaccato nella vita di quella che, molto probabilmente, era la vita delle persone queer in quegli anni (e forse anche adesso) in Russia.
Le autrici sono davvero riuscite a catturare e a far emergere l'amore, la paura, la felicità, e la fragilità dei protagonisti.
A tratti la storia può sembrare un pò troppo slice of life-y considerato quanto meticolosamente vengano descritte alcune attività dei pionieiri (la recita in particolare), però, visto il finale, direi che sia stata la mossa giusta. Infatti, per me è il finale che fa il libro e dare un'idea precisa di quell'estate era necessario per fare in modo che colpisse ancora di più. Poi, adoro le storie da "non importa gli ostacoli, le nostre anime si troveranno sempre" quindi il finale non ha potuto far altro che commuovermi.
Certo, non è necessariamente niente di rivoluzionario (neanche per la nazionalità dei personaggi considerato, per esempio, il recente film Firebird) però quello che racconta, lo fa in maniera eccellente.
Ottima anche la narrazione di Chiara Leoncini. E' riuscita a dare perfettamente vita ai protagonisti nonostante fossero entrambi ragazzi.
Non posso che consigliarlo caldamente. Soprattutto se avete amato Chiamami con il tuo nome di André Aciman.

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meraviglioso meraviglioso meraviglioso

meraviglioso ricco di suspense avvincente brividi amore devo assolutamente avere il cartaceo bello bello basta

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Appassionante ma dispersivo.

In generale questo libro mi è piaciuto. Però devo dire che mi sono trovata spesso in disaccordo sui tempi. Ho saltato e saltato e saltato nunerose parti che narravano eventi assolutamente marginali e poco importanti, come i grandi spazi dati agli eventi della colonia, del teatro ecc.
La voce è piacevole e coinvolgente, ma anche qui, spesso ho dovuto accelerarla almeno a 1.3 per sopravvivere ai tempi della narrazione. Mi è dispiaciuto che non abbia sviluppato temi più intimi e che avrebbero potuto davvero arricchire l’esperienza.
Comunque consigliato, anche a un pubblico più giovane.

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Elettroencefalogramma piatto 

Una stella e mezzo?

Mi spiace , ma questa è spazzatura rosa, un librone naif e infantile, a mio parere di bassissima qualità.
Adolescenziale nella descrizione dei sentimenti e dei caratteri, si sofferma solo ed esclusivamente sulla storia romantica senza costruire i personaggi principali, ruoli altri e circostanze.
È una specie di romanzo Harmony in salsa gay, tutto telefonato e prevedibile, con dialoghi e reazioni al limite dell’imbarazzante. Un vero peccato vista l’idea iniziale affascinante: il ritorno al villaggio estivo ormai abbandonato e in rovina, che si trasforma però in “Heartstopper” in salsa sovietica.
Se devo generalizzare, noto con una certa sorpresa il diverso approccio alla tematica dei rapporti gay da parte di autrici donne, vs. uomini: diverse autrici idealizzano e romanticizzano le relazioni maschili omosessuali, non traendo spunto da molti autori che hanno conosciuto personalmente, e raccontato, le proprie vicende.

Qui tutta la parte dei flashback è un pasticcio zuccheroso senza trama e sviluppo, nella parte finale ci si vuole far credere che il protagonista conservi l’infatuazione per un ragazzo conosciuto pochi giorni al campo estivo, vent’anni prima, e ancora dedichi a lui continuamente pensieri e addirittura le opere musicali che scrive.
Tutto si avvita attorno a questa storiella romantica senza profondità, spessore, elaborazione.

Elettroencefalogramma piattissimo.

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