
La ragazza giusta
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Viola Graziosi
A proposito di questo titolo
Il giovane Gavin è un timido e sensibile parrucchiere di modesta estrazione nella Londra di fine anni Settanta. Il suo mestiere lo rende il confidente di molte donne, con loro Gavin è brillante e loquace, mentre è assai goffo con le ragazze che gli piacciono. A una serata mondana in casa di un'affascinante aristocratica conosce la giovanissima Minerva, giovane viziata e bisognosa di attenzioni... Dall'autrice dei Cazalet una commedia frizzante punteggiata di ironia.
©2021 Fazi Editore S.r.l. (P)2022 Emons Italia S.r.l.Cosa pensano gli ascoltatori di La ragazza giusta
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Generale
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Storia
- Fausta De Romita Leo
- 20/07/2022
Stupendo
Non conoscevo questa autrice, per me è stata una rivelazione e ora voglio leggere tutto ciò che ha scritto . Romanzo che definirei distopico, moderno, decisamente attuale, mi ci sono immedesimata. L'ho trovato adorabile in alcuni passi, in altri estremamente vero, in altri ancora estremamanente strano. promosso a pieni voti anche il finale. Ottima narratrice.
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Generale
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Storia
- ROSSELLA
- 14/10/2022
STORIA DI UNA BANALE VITA
GRANDIOSA VIAOLA GRAZIOSI.
QUESTA STORIA DI UNA BANALE, MA REALE, PERSONA NON MUOVE I GRANDI SENTIMENTI MA COGLIE TUTTI GLI ASPETTI , DOLCI TRAGICI UMORISTICI ORDINARI, DI UNA VITA REALE CHE CI SPINGE A CONSIDERARE LA NOSTRA VITA COSI' BANALE MA ANCHE COSI' ESCLUSIVA, FATTA DI UN PASSATO DI UN PRESENTE E DI UN FUTURO PRONTO AD ACCOGLIRCI CON TUTTO IL SUO MISTERO E IL SUO FATALISMO. CHE FARE.... BISOGNA ANDARE AVANTI ..... E SARA' QUEL CHE SARA'
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Generale
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Storia
- Cliente Amazon
- 05/02/2023
Inaspettato romanzo di formazione
Bellissima scoperta, uno sguardo e un linguaggio moderno che vede e descrive la realtà con lucida semplicità, con grazia e intelligenza, un battito d'ali di farfalla che scatena conseguenze, che obbligano ad uscire dal guscio, ad una iniziazione alla vita, al rischio di vivere con finale aperto.
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Generale
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Storia
- Uccello Fantasma
- 05/10/2022
Delicato e divertente
Londra, anni '70. Gavin, 31 anni, è innamorato dell'amore e prigioniero di un Sè giudicante. Il libro racconta in un lasso temporale breve (una settimana o poco più) la sua crescita che avviene attraverso l'accettazione del rischio che le relazioni comportano. Scritto con mano leggera, delicato e scorrevole, ma allo stesso tempo profondo e a tratti anche divertente. Ottima la lettura di Viola Graziosi. Davvero un ascolto che consiglio.
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Storia
- Manna
- 20/04/2023
Godibilissimo
L'autrice è molto brava nel descrivere la crescita personale del protagonista. Romanzo di formazione narrato da un'ottima lettrice.
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Storia
- Utente anonimo
- 16/05/2022
Promessa smantenuta
Dimenticate La profondità emotiva, lo spessore psicologico dei personaggi della saga dei Cazalet.
Dimenticate l’impalpabile passare del tempo, così impeccabilmente cesellato.
Questo è un libro completamente diverso, e non migliore. È una storia graziosa, ma tutt’altro che profonda… Risulta quasi irritante un’ironia esasperata, soprattutto manifestata nei confronti delle donne, che appaiono in grande misura insopportabili. Di una in particolare se ne perdono completamente le tracce. Peccato.
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Storia
- Titti
- 08/12/2022
Delizioso!
Ironico, lieve ma non leggero, ricco di personaggi e ambienti sociali molto variegati e belle descrizioni di zone diverse di Londra. Gavin il protagonista è un ragazzo timido e complicato, simpatico e gentile. Buffi personaggi di contorno, ma non solo: alcuni sono tragici e sofferenti
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Storia
- Rubens
- 11/04/2025
Noioso, incoerente, disordinato
Per un libro incoerente, non resta forse altro che scrivere una recensione contraddittoria.
Romanzo incominciato con aspettative basse, mi sorprende positivamente nei primi capitoli.
Sembra presentare una complessa introspezione del protagonista, non banale e non didascalica.
Interessanti anche le interazioni con gli altri personaggi, anche se tendenti all’archetipo e forse troppo funzionali all’intreccio.
Da quando compare Minerva, purtroppo, la struttura imbastita nelle pagine precedenti caracolla.
Ecco che immediatamente siamo in vista del film Hollywoodiano, della sceneggiatura romantica con la ragazza originale e sconsolata, che travolge la vita del protagonista (ma sotto sotto ci voleva proprio questo!).
Un esempio precoce di “manic pixie dream girl” (the MPDG is a female character who “exists solely in the fevered imaginations of sensitive writer-directors to teach broodingly soulful young men to embrace life and its infinite mysteries and adventures”. Nathan Rabin)
In seguito l’autrice sembra scrivere a braccio, senza un progetto ben definito. Butta dentro cose a caso, cercando di destreggiarsi fra tre personaggi femminili, che vuole proporre come archetipi di diversi stili di donna (ma sono tutte ugualmente passive e patriarcali).
Per tutta la seconda parte (quella di sovvertimento delle abitudini) e la parte finale, il protagonista diventa un personaggio in cui la costruzione caratteriale va a farsi benedire, a vantaggio di un intreccio poco appassionante. Non si contano più le contraddizioni e le incongruenze, Gavin diventa sfuggente e incomprensibile, ma sempre condiscendente.
L’autrice decide anche di aggravare lui - e noi - di molti pensieri sentimentali convoluti, noiosi e ridondanti.
Non si capisce più bene cosa si stia leggendo (forse una storia romantica?), l’iniziale velleità di voler creare personaggi atipici, per quegli anni, diventa il demerito di narrare caratteri non realistici e incoerenti. Prevale comunque la noia, e il giudizio passa da tre stelle a due, per poi abbassarsi ulteriormente.
Discorso a parte sul rapporto tra uomini e donne: il romanzo risente molto dell’epoca in cui è stato scritto, e l’autrice crede di tratteggiare personaggi moderni mentre, invece, si appoggia su una retorica molto maschilista. Peggiore fra tutti è il rapporto tra il protagonista e Jenny, ma anche quello con Minerva è molto sbilanciato. L’uomo è condiscendente, pigmalione, salvatore, rassicurante. L’autrice è completamente fuori dal proprio ambiente quando descrive Jenny, giovane ragazza madre, e ne tratteggia un ritratto che fa infuriare: ridicolmente ingenua, ignorante, passiva, tremebonda e bisognosa di aiuto, ovviamente maschile.
Terribilmente prevedibile, molto privo di fantasia e realismo, non si vede l’ora che sia finito.
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