
Il sangue sotto la neve
Il romanzo degli alpini nella Grande Guerra
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Alessio Mizzan
A proposito di questo titolo
Antonio Renzi è un giovane ufficiale degli alpini. Quando l'Italia entra nella Grande Guerra il 24 maggio 1915 ha poco più di vent'anni, ma nel deserto della Libia ha già conosciuto la violenza e la morte. Ora tutto cambia, e dal caldo e dalle tempeste di sabbia deve passare alle bufere di neve delle Dolomiti. Antonio è nato a Firenze, e oltre alle difficoltà del terreno e del clima, e ai colpi dei fucili e dei cannoni austro-ungarici, deve superare la diffidenza degli alpini nati in Veneto, Piemonte e Lombardia, che si muovono sulla roccia e sulla neve come a casa propria. Il suo compito è di studiare il territorio, analizzare le operazioni, progettare attacchi a sorpresa. Una missione delicata, che gli è stata affidata dal colonnello Boursier, che vent'anni prima, sul campo di battaglia di Adua, era sopravvissuto a un disastro causato dalle mappe imprecise e dalla penuria di informazioni. Tra il 1915 e il 1918 Antonio attraversa il fronte delle Alpi, dal Cevedale fino alle Dolomiti e all'Isonzo. È protagonista e testimone di molti eventi decisivi, dalla conquista del Passo della Sentinella a quella del Corno di Cavento, dalla mina del Castelletto alla catastrofe di Caporetto. Incontra personaggi storici come Cesare Battisti, Rudyard Kipling e Gabriele D'Annunzio, e solo il maltempo gli impedisce di partecipare al Volo su Vienna. Accanto alla storia di Antonio si dipanano quelle dell'infermiera Francesca, della quale il protagonista si innamora, e di decine di alpini che provengono da ogni regione d'Italia.
Alla ricostruzione precisa dei maggiori eventi della Guerra Bianca, Stefano Ardito unisce un affresco vivido dell'umanità varia ed eterogenea che quella guerra l'ha combattuta. Lo fa con coraggio, mostrando come dalle privazioni della vita di trincea possano maturare frutti molto diversi. Grettezza ed eroismo, isteria e lucidità, egoismo e abnegazione. Restituendo con forza quell'insondabile groviglio di contraddizioni che è l'essere umano.
Cosa pensano gli ascoltatori di Il sangue sotto la neve
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Generale
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Storia
- Maria Spagnoli
- 11/06/2025
scritto molto bene e di facile comprensione
il signore che legge, magari informarsi di come si pronunciano i nomi dei posti... tutti sbagliati. in più perché dire ski al posto di sci? per il resto gran bel libro. conoscendo i posti, mi pareva di vedere gli alpini proprio lì.
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Generale
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Lettura
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Storia
- MARIA LUISA I.
- 17/06/2025
Bello, peccato la pronuncia dei luoghi
Bella storia ben raccontata, chi legge secondo me dovrebbe un minimo informarsi sulla pronuncia dei luoghi, per quel periodo così importanti e famosi.
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Generale
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Storia
- Cliente Amazon
- 06/12/2024
Ottimo libro sulla Grande Guerra
Uno dei migliori libri ascoltati sulla Grande Guerra posti menzionati che conosco bene veramente un ottimo lavoro
SPETTACOLARE
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Generale
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Storia
- giordano
- 24/03/2025
Molto bello peccato per le pronunce dei luoghi
Piaciuto moltissimo. Il narratore magare avrebbe dovuto informarsi sulla pronuncia delle località di cui si parla. Ne avesse azzeccata una!! Il top è stato
Averau pronunciato alla francese
E su dai!!!
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